“Ribadiamo la necessità di avviare tutte le azioni di contenimento e di controllo possibili per arginare il fenomeno nelle aree ad oggi identificate ed evitare che la provincia di Como e il resto della Lombardia siano coinvolti”. È così che il consigliere regionale Angelo Orsenigo, membro della commissione Agricoltura di Regione Lombardia, interviene a margine dell’incontro “Peste Suina Africana – Rischio sanitario ed economico”, tenutosi oggi presso la sede dell’Amministrazione provinciale di Como, e all’indomani dell’audizione che si è svolta con l’assessore all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi Verdi, Fabio Rolfi, proprio sui provvedimenti adottati e da adottare per fronteggiare questa emergenza.
“Il tema è molto serio e riguarda soprattutto le ricadute negative sul settore suinicolo. Ci auguriamo che la mozione approvata in consiglio regionale martedì scorso rappresenti solo il primo passo in questa direzione” ribadisce Orsenigo, ricordando quanto chiesto e ottenuto dal gruppo del Pd: un numero dedicato per segnalare eventuali rinvenimenti di carcasse di cinghiale, una più puntuale programmazione e un monitoraggio della consistenza della specie per individuare le azioni di riduzione e controllo della popolazione di cinghiali, un maggiore coinvolgimento degli enti locali territoriali e contributi specifici mirati all’installazione di reti metalliche dedicate a questo tipo di cattura.
“Come PD chiediamo inoltre sia al Governo che a Regione di collaborare per prevedere ristori da destinare a quelle aziende coinvolte dai contraccolpi del blocco dell’esportazione con i paesi esteri” aggiunge Orsenigo e conclude ricordando che “Regione Lombardia ha deciso, in autonomia e con la contrarietà di molti nella passata legislatura, di togliere le deleghe di Agricoltura e Caccia alle Province causando quell’ulteriore paradosso burocratico per il quale il tema è di competenza regionale, ma il controllo deve essere effettuato dagli agenti di polizia provinciale. Da qui un chiaro problema operativo tra chi deve programmare e chi deve controllare. Quest’ultimo, oltretutto, spesso viene lasciato dalla Regione con pochissime risorse per poter operare sul territorio, fatto che causa ulteriori problemi sulle attività di controllo”.
Milano, 21 gennaio 2022